Takashi Murakami e Superflat
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Quando leggiamo qualcosa sull'artista giapponese Takashi Murakami scopriamo che il legame tra il suo nome e il termine Superflat diventa inevitabile. Ma cosa significa veramente Superflat? Senza dubbio è un concetto complesso ed è difficile da capire senza conoscere la cultura tradizionale giapponese.
All'inizio degli anni '90 e dopo aver negato l'arte contemporanea giapponese considerandola noiosa e snob, Murakami si interessa alla cultura giapponese di massa e soprattutto alla sottocultura Otaku. All'interno di questa cultura "underground" troviamo espressioni artistiche come manga o anime. Se consideriamo un dialogo tra la cultura popolare e le Belle Arti, il rapporto tra Murakami e Andy Warhol è innegabile. Ecco perché nel 1992 il critico d'arte Noi Sawaragi ha coniato il termine giapponese Neo Pop.
In questo decennio, Murakami esplorerà la cultura di massa contemporanea per stabilire un riferimento contestuale da cui poter concepire la sua produzione. Nasce così il concetto di Superflat, attraverso di esso Murakami trova la strada per unificare l'arte e la cultura tradizionale giapponese con la cultura di massa e risolve il problema dell'identità del Giappone contemporaneo di oggi.
Comprendere il concetto di Superflat significa affrontare una doppia riflessione che Murakami fa nel tentativo di salvare le conoscenze di base dell'arte e della cultura tradizionale per ridefinirle sulla scena contemporanea. Lo fa da un lato, definendo l'aspetto estetico e dall'altro l'aspetto discorsivo.
Secondo Murakami, a livello estetico, questo concetto è sempre stato presente nella storia dell'arte giapponese. Lo storico dell'arte giapponese Nobuo Tsuji, nel suo libro "The linage of eccentricity" (1970) parla di alcuni artisti con tendenze espressioniste che appartengono al periodo Edo (1625 - 1868) e di creatori di immagini espressioniste eccentriche, dalle quali Murakami stesso ricorda un'eredità estetica che dà spazio a forme di espressione visiva contemporanea come i manga.
Questo patrimonio estetico si basa su una composizione pittorica in cui la bidimensionalità degli elementi si distingue per l'assenza di luci e ombre e per la molteplicità del punto di vista, cosicché tutti gli elementi dell'opera d'arte hanno la stessa importanza. Evitando un unico punto di vista, lo spettatore è costretto a fare zigzag attraverso un asse orizzontale e quindi Murakami intende ricevere le informazioni sulla sua opera d'arte strato per strato, così dopo un tour visivo, tutti questi strati si fondono in un'unica immagine superpiatta. In questo modo, Murakami stabilisce una nuova tendenza, formata da fumettisti, designer e artisti, con origini postbelliche e i cui antenati si possono trovare nel periodo di Edo gli artisti più eccentrici.
Il concetto di Superflat, pur essendo enunciato in campo estetico, ha anche una proiezione su altri scenari come quello sociale, culturale o storico. Secondo Takashi Murakami dobbiamo intendere Superflat come un modo per definire l'identità tradizionale giapponese a partire dalla modernità. È un termine dal quale si può parlare di passato, presente e futuro, collegandoli per dare unità al racconto storico del Giappone.
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